Massimo Scaglione porta sul grande schermo, a partire dal 4 maggio, “Il mondo di mezzo”, un coraggioso film di denuncia che ripercorre le vicende di Mafia Capitale.
La pellicola è ambientata a cavallo tra gli anni ’70 e i giorni nostri, periodo in cui emerge la figura di uno dei più intraprendenti palazzinari romani, Gaetano Mariotti (Tony Sperandeo), emigrato dal Sud nella Capitale, considerato un vero e proprio re del mattone. Nonostante abbia già accumulato un’enorme ricchezza persegue con veemenza la propria attività imprenditoriale avanzando e corrompendo politici e uomini della pubblica amministrazione capitolina.
Gaetano Mariotti, uomo senza scrupoli, nutre il desiderio di portare suo figlio, Tommaso (Matteo Branciamore) sulle sue stesse orme. Ma il giovane erede ne è contrariato, vorrebbe prendere un’altra strada. Sarà la prematura morte del padre a catapultarlo alla guida dell’impero del cemento.
Dal padre “erediterà” anche Gaia (Laure Lena Forgia), giovane ed esuberate starlette con la quale inizierà una relazione sentimentale. La coscienza lascia repentinamente il posto ad un’incalzante avidità che porta Tommaso a stringere uno scellerato sodalizio con il potente Capo di Gabinetto del Sindaco Lucio Oldani (Massimo Bonetti). L’inesperienza e l’arroganza porteranno Tommaso verso il rapido declino dell’impero costruito dal padre.
«Quando appresi la notizia mi trovavo a San Paolo del Brasile, e non me la sono sentita di difendere o minimizzare sull’accaduto», racconta Massimo Scaglione riferendosi all’inizio dell’inchiesta giudiziaria di Mafia Capitale. Ho pensato che era finita l’epoca di quel tipo di cinema un po’ addomesticato, che si rivolge quasi ed esclusivamente all’assistenzialismo del MIBAC. Io mi sono tolto fuori e ho provato a fare un film di indignazione e di denuncia». Ovviamente essendo il processo di Mafia Capitale ancora non concluso, il regista non avrebbe potuto realizzare il classico film d’inchiesta.
Nel cast anche Nathaly Caldonazzo, nel ruolo di Stella Mariotti, e Francesca Rocco (Silvia).
Questo genere cinematografico di indignazione proposto da Massimo Scaglione si rifà a quello che negli anni sessanta e settanta, ispirò i movimenti per i diritti dei cittadini, che strappavano l’immagine alla realtà portandola sullo schermo.
L’opera si avvale di una ricostruzione realistica, grazie soprattutto alle immagini di repertorio che evidenziano avvenimenti reali della vita politica degli ultimi anni, girate dallo stesso regista quando era consulente in Campidoglio per l’ufficio immagine del Sindaco. Tutte le altre scene del film sono invece ottimizzate dalla fotografia di Nino Celeste.
“Il mondo di mezzo”, che ha ottenuto il riconoscimento dell’interesse culturale del MiBACT, è prodotto e distribuito dalla Red Moon Films.
Guarda il trailer del film.