Dal 16 marzo al Teatro Sistina andrà in scena la trasposizione di una pellicola cult che rivive a distanza di quarant’anni: “Febbre da cavallo”. Era il 1976 quando Steno realizzò la mitica commedia ambientata nel mondo delle scommesse ippiche, divenuta nel tempo punto di riferimento di più generazioni. Come non ricordare personaggi del calibro di Gigi Proietti, Enrico Montesano, Adolfo Celi e Mario Carotenuto, protagonisti di quel film? E’ così che è scaturita l’idea di mettere in scena la versione teatrale di questo piccolo gioiello popolare. È un testo con battute affilate come rasoi. Il ritmo è un flusso continuo, cronometrato al secondo, come la corsa di un cavallo di razza! Nelle battute di tutti i personaggi c’è il teatro puro, la vera commedia dell’arte.
Questa versione teatrale non farà altro che farci entrare di nuovo nella follia e nell’ingenuità dei personaggi e nella visione macchiettistica e bonaria del fenomeno sociale e di quella che era la Roma dei giocatori di cavalli del tempo. E si riderà, oggi come allora. Certo, se si pensa ai problemi che hanno i nostri ‘eroi’ si ride per non piangere! Ma la cosa più importante è ridere omaggiando ciò che il cinema italiano ci ha donato: le Mandrakate, Piripicchio, King, Soldatino e D’Artagnan, il Whisky Maschio Senza Rischio. Insomma, un piccolo grande capolavoro indimenticabile.
Protagonisti di questa commedia musicale, scritta da Enrico Vanzina, diretta da Claudio Insegno, con la supervisione artistica di Enrico Brignano, sono Andrea Perroni, Patrizio Cigliano, Sara Zanier, Tiziano Caputo e la partecipazione straordinaria di Maurizio Mattioli.