Magazine di Lifestyle, Spettacolo, Viaggi e Food

Non c’è più religione

[ads2]

Dopo i successi di Benvenuti al Sud, Benvenuti al Nord, Un boss in salotto, il regista Luca Miniero porta al cinema una nuova commedia esilarante sull’Italia di oggi, che fa riflettere sui pregiudizi e i luoghi comuni: Non c’è più religione. Partendo dal dato allarmante e reale riguardo il basso tasso di natalità, rimpiazzabile dalla nascita dei figli degli immigrati, il sindaco (Claudio Bisio) di un’isola del Mediterraneo deve trovare al più presto un Gesù bambino per il suo famoso presepe vivente, chiedendone uno in prestito ai tunisini che vivono sull’isola. Peccato che fra le due comunità non corra buon sangue. Ad aiutarlo nell’impresa due amici di vecchia data: Bilal (Alessandro Gassmann), al secolo Marietto, italiano convertito all’Islam, ora imam, e Suor Marta (Angela Finocchiaro), che non ne vuole sapere di “profanare” la culla di Gesù. I tre si ritroveranno uno contro l’altro, usando la scusa della religione per saldare i conti con il proprio passato. Presto la situazione inizia ad evolversi: un lama al posto del bue, un Gesù musulmano e un ramadan cristiano, una chiesa divisa in due e una madonna buddista: un presepe vivente talmente originale e bizzarro non si era mai visto nella piccola isola di Porto Buio. In un contesto del genere ci si arrangia come si può, e l’unica religione che conta è la fantasia.
«Il mio personaggio è un sindaco ottimista, laico, forse anche opportunista, che si rendo molto disponibile a trattare con la comunità araba», commenta Claudio Bisio.
Sin dalla prima lettura del copione, Alessandro Gassman ha capito di dover interpretare un personaggio molto comico, che si diverte a spaventare gli altri sui luoghi comuni: «Questo film può essere considerato utile in quanto ha il pregio di far ridere su un tema non buffo».
«Credo che in questo caso il conflitto tra le due comunità venga guardato per quello che è: un fatto assolutamente necessario», afferma Luca Miniero, sottolineando che il superamento delle etichette culturali e religiose possa alleviare il contrasto tra due comunità differenti. «Quando le persone si conoscono si considerano molto meno lontane, e questo è proprio quello che sta succedendo in questo paese (Porto Buio, ndr). Non è che sono tutti contro gli stranieri, ma se si conoscessero meglio sarebbero tutti più gentili e carini con loro».
Nel cast troviamo anche Nabiha Akkari, Giovanni Esposito, Roberto Herlitzka, Massimo De Lorenzo, Laura Adriani e Giovanni Cacioppo.
La pellicola è prodotta da Cattleya in collaborazione con RaiCinema, distibuita dalla 01 con 600 copie, nelle sale dal 7 dicembre.

Intervista a Claudio Bisio e Alessandro Gassmann:

Intervista al regista Luca Miniero:

Guarda il trailer del film.

Foto di Gianni Fiorito

Exit mobile version