Dal 25 ottobre al 20 novembre è in scena a Roma, presso il Teatro Golden, “L’amore migliora la vita”, commedia scritta e diretta da Angelo Longoni, che vede protagonisti Ettore Bassi, Edy Angelillo, Eleonora Ivone e Giorgio Borghetti.
Il successo della scorsa stagione, così come quello riscosso nella prima serata romana, premia l’intenzione di Angelo Longoni nel riuscire ad argomentare e mettere in netta evidenza l’ottusità e l’ipocrisia di coloro che, ignorando i propri difetti, giudicano le scelte altrui armandosi di luoghi comuni.
Tutto inizia quando due coppie di genitori si incontrano a cena per discutere di un problema che riguarda i propri figli maschi, sorpresi dal bidello della scuola a fare la doccia insieme. In un primo momento i quattro sembrano essere molto comprensivi e civili riguardo i propri ragazzi, ma quando si tratta di discutere della loro omosessualità dichiarata, la questione inizia a complicarsi. Chi inizia a chiedersi il perché, la causa di certe inclinazioni; chi invece si interroga sul come mai non se ne fosse accorto prima.
I personaggi, egregiamente interpretati da Ettore Bassi, un padre realista, cinico, molto razionale; Edy Angelillo, per anni intrappolata negli schemi di un’educazione moralista, Eleonora Ivone, dalla mentalità moderna, di vedute molto aperte e Giorgio Borghetti, di estrazione culturale mediocre, che utilizza molti luoghi comuni, accompagnano il pubblico a riflettere sullo scontro caratteriale e culturale nei confronti della moralità. Al diverbio tra i due personaggi maschili si contrappone, in parallelo, il confronto confidenziale delle due donne, mettendo in luce tutte le fragilità e le incomprensioni di un evidente difficoltà di coppia e le loro frustrazioni. Ne risulta uno spaccato della società contemporanea, con i suoi pregi e difetti. E’ così che, a poco a poco, diventa sempre più palese come la cosiddetta “imperfezione”, non sia un difetto di natura bensì una caratteristica di tutto il genere umano, indipendentemente dalle inclinazioni sentimentali. La vera insidia forse risiede nella ristrettezza mentale che accorcia il nostro campo visivo e che ci rende in molti casi ipocriti.
“L’amore migliora la vita”, può quindi essere intesa come una commedia che punta il dito sull’inadeguatezza sia di intendere i sentimenti che sul delicato ruolo genitoriale, ma allo stesso tempo anche sulla difficoltà di comprendere se stessi, le persone più vicine a noi e che più amiamo.