Sabato 22 ottobre, il red carpet dell’Auditorium Parco della Musica ha visto passare in rassegna Renzo Arbore, colui che rinnovò il modo di fare la televisione, nonché talent scout di diversi artisti dello spettacolo italiano. Nella Sala Sinopoli si è tenuto con lui uno degli “Incontri ravvicinati”, rendendo omaggio alla sua carriera e dialogando sulle sue esperienze col cinema, sia come spettatore che regista. «Ho avuto la fortuna di conoscere i grandi registi, i grandi attori e sceneggiatori del dopoguerra – ha dichiarato Arbore – che sono stati quelli che hanno reinventato il cinema italiano, che ancora oggi è un’eccellenza italiana».
Ha poi ricordato l’incontro con Fellini, Benigni e, commuovendosi, Mariangela Melato, «il grande amore che dovevo sposare».
Renzo Arbore ha comunque mantenuto il suo tono autoironico, soprattutto quando ricorda i suoi trascorsi artistici nel mondo della ‘settima arte’: «Vengo a parlare delle mie malefatte cinematografiche, che sono state appena due (Il Pap’occhio e FF.SS., ndr), però sono malefatte dure!».
Tra gli invitati all’appuntamento dedicato ad Arbore, erano presenti anche Nino Frassica e Maurizio Ferrini, che hanno ricordato i loro esordi in “Quelli della notte”.
La Festa del Cinema di Roma rende omaggio a Renzo Arbore
