Una delle attività preferite dai trader è lo scambio di monete. In maniera più tecnica il trading sulle valute viene chiamato forex, un termine inglese che deriva dalla contrazione di due parole “foreign” ed “exchange”, che assieme formano appunto la parola forex.
Prima dell’entrata in vigore dell’Euro in Europa quando si viaggiava era possibile e alla portata di tutti i turisti notare che il cambio tra le valute poteva essere più o meno conveniente a seconda dei periodi. Ancora oggi questo è possibile quando si viaggia in Paesi all’esterno dell’Eurozona nei quali troviamo differenze di scambio di valuta anche da un giorno all’altro. Negli ultimi tempi infatti, c’è molta volatilità nella scambio tra valute, dovute sia allo scenario geo-politico mondiale, piuttosto instabile che dalla politica monetaria dettata dagli interessi delle Banche Centrali, sempre più in competizione tra di loro. Avere una moneta più forte o più debole, rispetto ad un’altra può rappresentare per l’economia di un Paese un’opportunità positiva o negativa, dipende molto da circostanze interne ed esterne ai mercati dei singoli Paesi. Questo per quanto riguarda la concezione dello scambio di valute per l’uomo comune, che se non in casi particolari, si trova a dover fronteggiare il problema del cambio di valuta. Esistono però al contempo dei professionisti che si interessano al forex in maniera quotidiana speculando sulle oscillazioni valutarie. Ad esempio, nel rapporto tra Euro e la Sterlina britannica i traders hanno approfittato della caduta della divisa inglese a seguito della Brexit.
I professionisti o chi volesse iniziare questo tipo di attività oggi ha l’imbarazzo della scelta, tra le varie offerte formative disponibili sul web, piattaforme come iForex forniscono entrambe le possibilità. Infatti, da un lato favorisce la formazione di base, per il trader, dall’altra dà la possibilità di iniziare ad operare direttamente sui cambi valutari.
Bisogna capire che per iniziare questo tipo di attività è necessario scegliere un broker, cioè un mediatore, che consente al trader di operare sui mercati valutari. Si tratta di uno strumento indispensabile che può essere una banca come ad esempio Fineco, o una piattaforma come iForex. Chiaramente aprire un conto con una banca per fare forex è molto più dispendioso sia in termini di tempo che per quanto riguarda le spese di commissione richieste. Invece le piattaforme online dedicate al trading, hanno dei requisiti molto più accessibili e alla portate dell’utente, in quanto sono quasi tutte di tipo gratuito e prendono una minima percentuale (molto bassa) sulle transazioni che vengono effettuate. Un altro punto a favore di piattaforme per il trading online come iForex è che possono essere finanziate, cioè si possono effettuare depositi e ritiri, con strumenti molto flessibili, come Paypal, Skrill e la maggior parte delle carte di credito in circolazione. Consentendo quindi a tutti di accedere a mercati finanziari altrimenti irraggiungibili. L’utilizzo di internet e la diffusione di queste piattaforme garantisce una forma di democratizzazione per l’accesso a settori prima inaccessibili come il mondo della finanza. Adesso con un computer e una connessione internet flat (e molto duro lavoro) è possibile costruirsi una professione redditizia, senza dover necessariamente frequentare master costosissimi di specializzazione.