Il burka è un tipo di velo tradizionale islamico che copre interamente il corpo e il viso delle donne, che permette loro di vedere solo attraverso una ristretta retina all’altezza degli occhi.
L’obbligo di indossare il burqa appare conseguenza di tradizioni locali, indipendenti dalle prescrizioni religiose dell’Islam; infatti nelle norme coraniche ci si limita a imporre l’obbligatorietà del velo.
Il burqa fu introdotto in Afghanistan all’inizio del 1890, e ancor oggi viene fatto indossare alle donne per protèggerle dagli sguardi degli uomini. Tuttavia, secondo la moderna cultura occidentale, con questa imposizione la tradizione arabo-islamica renderebbe vittima la donna, confermandone la sottomissione alla figura maschile.
Per la legge italiana, in tema di sicurezza pubblica, “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”.
Ma è proprio quella clausola ambigua del “senza giustificato motivo” a consentire in Italia la libera circolazione di persone totalmente irriconoscibili e identificabili per la sicurezza pubblica.