Negli ultimi anni si sta diffondendo in varie parti del mondo il virus Zika, isolato per la prima volta nel 1947 da un primate in Uganda.
Il virus, che negli esseri umani provoca una malattia nota come “zika” o febbre Zika, è strettamente correlato a quelli che provocano la dengue, la febbre gialla, l’encefalite del Nilo occidentale e l’encefalite giapponese.
L’infezione si contrae prevalentemente tramite punture di zanzare del genere Aedes, compresa la zanzara tigre.
Attualmente il virus si sta diffondendo nei paesi latino-americani, in particolar modo in Brasile, dove si stima una presenza di Febbre Zika fra i 440.000 e 1.300.000 di nuovi casi. Inoltre, sempre in Brasile, nel 2015 si sono registrati nei neonati 3500 casi di microcefalia, una malformazione neurologica nella quale la circonferenza del cranio è notevolmente più piccola della media.
L’allarme sanitario si è sviluppato solo recentemente, anche in virtù del fatto che per questo tipo di virus non esiste ancora un vaccino.
In viaggiatori statunitensi sani, di ritorno da paesi dove il virus è endemico, è stata riscontrata una positività sierologica agli anticorpi specifici. Questi casi importati sono destinati ad aumentare e potranno portare alla diffusione locale del virus in alcune zone degli Stati Uniti.