Dopo l’enorme successo della serie di cinque sequel che, nel 2006, Sylvester Stallone ha concluso con “Rocky Balboa”, il giovane regista Ryan Coogler riporta sul grande schermo una delle icone della cultura americana, anche se stavolta non più in veste di pugile, ma di allenatore. “Creed” narra la storia di Adonis Johnson (Michael B. Jordan), che non ha mai conosciuto il suo celebre padre, il campione del mondo dei pesi massimi Apollo Creed, morto prima della sua nascita. Anche per Adonis la boxe scorre nelle sue vene, cosiscché decide di andare a Philadelphia, luogo del leggendario incontro tra Apollo Creed e il difficile sfidante Rocky Balboa. Una volta arrivato in città, Adonis rintraccia Rocky (Sylvester Stallone) e gli chiede di essere il suo allenatore. Nonostante l’insistenza nello spiegare al giovane che lui ormai è fuori dal giro da parecchio tempo, Rocky vede in Adonis la stessa forza e determinazione caratteristiche di Apollo, il fiero rivale che diventò anche l’amico più stretto. Quindi acconsente a prendere Adonis sotto la sua protezione, allena il giovane combattente, anche se è già chiaro che il campione in carica, e da sfidare, è il più letale che si sia mai visto in giro. Con Rocky al suo angolo, non ci vuole molto prima che Adonis abbia una possibilità per vincere il titolo.
«L’impronta che Rocky ha lasciato nel pubblico mi confonde e mi inorgoglisce nello stesso tempo», afferma Stallone. «Anche per questo ho sempre sentito la responsabilità di conservare intatto il personaggio, ma quando Ryan è venuto da me con l’idea di inserire nel film il personaggio di Adonis Creed, ho pensato che era incredibile, un cineasta così giovane eppure così attirato da quello che avevamo iniziato tanti anni fa. Lo ammetto, ero davvero intrigato».
Per Stallone questo ruolo rappresenta un modo di rappresentare la conservazione dello spirito del combattente anche quando non si è più dei pugili. In questa pellicola infatti il suo personaggio decide di combattere contro una grave malattia. Inoltre considera la figura dell’allenatore caratterizzata da una forte componente mentale: «Puoi essere sconfitto già prima di uscire dallo spogliatoio. Per questo un buon allenatore, l’uomo che sta nel tuo angolo, deve essere uno psicanalista, intervenire subito. Deve dare sicurezza e fiducia all’atleta. È un lavoro straordinario e credo sia perfetto per Rocky; lui può attingere a tutta la sua esperienza passata e trasmetterla a questo ragazzo».
Poiché in nessuna conversazione di nessun film di ‘Rocky’ si accenna al fatto che Apollo abbia un figlio illegittimo da qualche parte, non è stato quindi uno spin off di un personaggio che già conosciamo, ma una vera novità.
Girato interamente a Philadelphia, “Creed” riporta il pubblico nella città dove tutto è iniziato. In Italia il film esce il14 gennaio, distribuito dalla Warner Bross.
Guarda il trailer e le interviste ai protagonisti.