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Laura Chiatti, “folle” fatina del nuovo film di Pieraccioni

Intervista a Laura Chiatti

«Il mio personaggio mi è stato cucito addosso. E’ un po’ una fatina che arriva per risolvere in qualche modo la vita di Umberto (Leonardo Pieraccioni, ndr)», commenta Laura Chiatti alla presentazione del film “Il professor Cenerentolo”, diretto da Lenardo Pieraccioni e che la vede coprotagonista insieme al comico toscano. «E’ una ragazza un po’ bipolare, infatti ha una invalidità mentale del 25%, e quindi è anche un po’ ambigua nell’esporsi. Però è un personaggio positivo».

Puoi dirci qualcosa in più su questo personaggio?
Da tempo avevo voglia di recitare un ruolo brillante in una commedia e sognavo spesso di interpretare una donna piuttosto folle… e la Morgana del film lo è!
Un giorno si ritrova tra il pubblico di un dibattito all’interno del carcere di Ventotene, l’isola dove vive, e incontra Umberto, il personaggio interpretato da Pieraccioni. Morgana lo scambia per un professore che lavora nel penitenziario mentre invece lui è un detenuto finito dietro le sbarre perché ha sfondato il muro di una banca per tentare un audace colpo in stile “I soliti ignoti”. L’equivoco prosegue perché lui si finge uomo libero, lavora in biblioteca, ma ogni sera, all’approssimarsi della mezzanotte, deve inventarsi una scusa per fuggire e raggiungere in gran fretta la sua cella. Questa volta non c’è la classica storia d’amore tipica dei film di Leonardo, i due protagonisti vanno subito al sodo, non hanno problemi nella fisicità, ma quando Morgana a un certo punto scopre la vera condizione di Umberto, prima sbraita e poi intraprende con lui una sorta di percorso comune che porterà entrambi ad aiutarsi reciprocamente rispetto alle proprie vite, finendo in qualche modo con l’avvicinarlo alla figlia quattordicenne lontana, aiutandolo a ritrovare un buon rapporto con lei.

Come ti sei trovata a lavorare con Leonardo Pieraccioni?
Io e Leonardo c’eravamo incontrati già in passato per un’ipotesi di lavoro ma io ero occupata in un altro progetto e abbiamo dovuto desistere. Quest’anno è arrivata la bellissima opportunità con “Il professor Cenerentolo” e sono rimasta incantata da lui sia professionalmente che umanamente: oltre che un eccellente regista Leo è una persona speciale! E’ carino, umile, divertente, protettivo, soprattutto nei confronti delle donne.

Laura Chiatti e Leonardo Pieraccioni sul set del film “Il professor Cenerentolo”

Con Pieraccioni c’è stato un impatto importante da un punto di vista umano e in scena?
Si è creato un rapporto molto amichevole e cameratesco; era come se ci conoscessimo da sempre, mi aspettavo qualche sua forma di complicità ma non osavo sperare così tanto.
E’ un regista attento ai suoi attori, e nella scrittura ha creato ogni personaggio in maniera ben definita, anche per quanto riguarda i ruoli minori.

Ricordi qualche sequenza particolare tra quelle girate?
Sul set ogni giorno c’era sempre qualcosa di buffo e capitava anche di improvvisare sul momento. Di solito i registi si arrabbiano se ci sono distrazioni da parte degli attori mentre si lavora ma questa volta era Leonardo il primo a ridere e scherzare su tutto, anche per smitizzare un po’ il clima generale. Non l’ho mai sentito alzare la voce o porsi in maniera spiacevole nei confronti dei suoi interpreti e della troupe, si è rivelato una persona davvero deliziosa.

Crede che si tratti di una commedia insolita nel panorama italiano di oggi?
Pieraccioni l’ha definita “cinica e crudele”, invece secondo me è realistica e a tratti fiabesca. Racconta una storia che affronta un tema sociale grave come quello della disoccupazione che a volte può portare alla disperazione e a gesti estremi, ma d’altra parte lui la racconta in modo leggero rispetto agli altri suoi film. Credo che si tratti di una commedia divertente in grado anche di far riflettere e di rivelare un certo disincanto verso l’idea dell’amore perfetto che dura per sempre.

Foto di Leonardo Baldini

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