La diatriba colorata e tradizionale tra il settentrione e il meridione italiano è il tema della nuova commedia “Matrimonio al sud”, che Massimo Boldi, in veste di protagonista e produttore, propone al pubblico sotto lo slogan “per ridere non aspettare Natale”. «In tutti i film ho fatto sempre il milanese e questo film lo sono ancor più».
La pellicola, diretta da Paolo Costella, ruota intorno al matrimonio di due giovani (Fatima Trotta e Luca Peracino) che si amano, malgrado il loro rispettivi padri, un industrialotto settentrionale (Massimo Boldi) e un pizzaiolo napoletano (Biagio Izzo), siano in conflitto per ragioni di campanilismo. «Il matrimonio mi è sembrato l’occasione più adatta a esaltare questo contrasto», spiega il regista. «Soprattutto ora che ha preso piede la tendenza di alcuni reti televisive tematiche di seguire passo passo le cerimonie di nozze».
Nella vicenda il compito di organizzare il matrimonio televisivo è affidato a Paolo Conticini, nel ruolo di Gegè, che con la scusa di conoscere e preparare i familiari degli sposi tenta di sedurre le mamme, da lui etichettate come “milf”. Al suo fianco spicca il personaggio interpretato da Gabriele Cirilli, un cameramen impegnato a filmare le cerimonie dei matrimoni posizionando delle micro-telecamere ovunque, come in un vero reality.
C’è poi un personaggio che riesce abilmente a regalare al pubblico una risata, ogni volta che entra in scena: Lello, interpretato da uno strepitoso Enzo Salvi. «Questa volta sono un “bamboccione” romano che a 50 anni vive con la madre e fa il cameriere scroccando continuamente il cibo del catering dei matrimoni». Ma in questo matrimonio Lello rompe l’incantesimo di cui era vittima e si fidanza con una bellissima ragazza.
Anche se il Nord e il Sud non si metteranno mai d’accordo, il film regala sicuramente ripetuti momenti di comicità, e come in tutte le commedie a lieto fine l’amore trionfa sempre.
“Matrimonio al Sud”, prodotto da Mari Film e Idea Cinema, sarà nelle sale cinematografiche dal 12 novembre, distribuito da Medusa.
Foto di Vincenzo Schettino