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Gli italiani poveri non sono oggetto di business, né per le famigerate cooperative sociali, né per le mafie, e lo Stato non mostra, nel concreto, nessun interesse a risolvere la questione. In parole spicciole, la povertà italiana non è considerata come “emergenza”, mentre lo è per le altre realtà ben note e sbandierate da quelle parti politiche che ostentano solidarietà, ma solo per alcuni, accusando vigliaccamente di razzismo coloro che invece dissentono dalle ingiuste esclusioni.
Di conseguenza anche il mondo dell’informazione, in particolar modo la cosiddetta “stampa di regime”, trascura il delicato fenomeno degli italiani costretti a vivere in camper e roulotte, nelle automobili, magari anche con figli disabili, o in accampamenti di fortuna (dove ovviamente non hanno luce e gas pagati da nessuno).