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Mafia straniera, un fenomeno di infiltrazione economica ben radicato

Stranieri e criminalità organizzata

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Come si evince da una recente inchiesta pubblicata dal settimanale L’Espresso, la mafia straniera, un aspetto meno noto all’opinione pubblica rispetto alla criminalità organizzata classica (mafia, camorra, ‘ndrangheta e “sacra corona unita”), riveste un piano di rilievo che intacca l’equilibrio economico italiano, con notevoli ripercussioni per quanto riguarda l’evasione fiscale.

La relazione annuale svolta dalla Direzione Nazionale Antimafia, evidenzia i tre poli stranieri costituiti dalla criminalità organizzata rumena, quella cinese e nigeriana. La prima fa leva prevalentemente su straordinarie conoscenze tecnologiche ed informatiche. La mafia cinese invece si basa sul contrabbando e la contraffazione di merci, lo sfruttamento sul lavoro e il riciclaggio di denaro.
Emergono infine le organizzazioni criminali di matrice nigeriana che consente a gruppi di stranieri, composti, in tutto o in parte, da cittadini nigeriani, di svolgere i propri traffici, compreso lo sfruttamento della prostituzione, in condizioni di relativa tranquillità, generando vantaggi di natura economica.

Il tutto rende necessaria una consistente infiltrazione di tipo mafiosa anche nella gestione dei flussi migratori, con la conseguente possibilità di sfruttare manodopera a costi irrisori, oltre che ad avvantaggiare economicamente le cooperative dei centri di accoglienza.