Ventotto testimonianze di donne che dimostrano come l’esperienza della maternità non sia necessariamente univoca e universale, ma ci sono diversi modi per essere madri, tutti ugualmente validi, tutti con uguale dignità di esistenza.
Serena Marchi, giornalista freelance, autrice di “Madri, comunque” (Fandango Libri), ha esplorato così l’universo della maternità; un caleidoscopio di voci e di storie vere in presa diretta.
Donne che si sentono madri fin da bambine e donne che lo diventano con calma, col passare dei mesi. Ragazze che decidono di non diventarlo mai o che non vedono l’ora di esserlo. Uomini che si ritrovano a fare le madri, uomini in transizione verso una nuova esistenza al femminile, madri di figli naturali e di figli adottivi, madri in affido e donne che permettono ad altre donne di diventare madri; madri violente e madri ferite a morte, donne che viaggiano fino in Ucraina per diventare madri e altre che restano in casa con un marito violento pur di non abbandonare i propri figli.
Ad affermare che niente contiene più stereotipi della maternità, si rischia di estremizzare un po’ ma non ci si allontana troppo dalla verità.
La narrazione intorno al miracolo della vita è sempre piena di enfasi, di momenti idilliaci e realizzazione totale.