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Vacanze alternative. Alla scoperta dei migliori stadi del mondo

Vacanze alternative

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Dite la verità: chi di voi, amante del calcio e delle scommesse sportive, non ha messo tra le tappe delle proprie meritate ferie almeno una visita allo stadio della città in cui siete in vacanza? D’accordo, andare a Parigi significa restare incantati dal fascino romantico della Tour Eiffel. Ma la capitale francese significa anche fare un giretto allo Stade de France o, per chi va a Berlino, una passeggiata alla porta, ma non solo quella di Brandeburgo, bensì quella “famosa” porta dove Grosso ci ha fatto impazzire di gioia il 9 luglio 2006.
Per questo facciamo una panoramica degli stadi più belli, oltre ai citati, da visitare durante uno dei vostri viaggi nel mondo.

Voliamo oltreoceano e andiamo sicuramente allo stadio Azteca di Città del Messico, stadio inaugurato nel 1966 che può contenere fino a 116mila spettatori. Se ci andate, è quasi d’obbligoun selfie davanti alla targa posta all’esterno dell’impianto, che ricorda che lì è stata giocata la partita del secolo: Italia-Germania 4-3 ai Mondiali del 1970.

Se da Città del Messico scendete verso il Sudamerica, troverete il Defensores del Chaco, lo stadio più grande del Paraguay, dove la “albirroja”, la nazionale di calcio guaraní, disputa le sue partite. Lo stadio si trova ad Asunción, la capitale, e può ospitare 40.000 tifosi. Oltre alla Nazionale vi gioca anche il Cerro Porteño, il maggiore club del paese.

Dopo la tappa paraguayana, è d’obbligo andare nei templi del calcio sudamericano: il primo è la Bombonera, lo storico stadio del quartiere Boca di Buenos Aires, costruito nel 1940. Si dice che il suo nome provenga dal fatto che, mentre pensavano ad nome, l’architetto che lo realizzò vi trovò una somiglianza con il cioccolatino “bombón” che stava mangiando.

Ci gioca il Boca Juniors e può contenere circa 100mila spettatori: famosissima è la bolgia dello stadio che si crea anche grazie alla sua forma che da un’acustica incredibile all’impianto, uno delle ragioni che ultimamente hanno convinto Pablo Osvaldo e firmare per gli Xenéises.

Prima di tornare a casa, volate in Brasile e inchinatevi davanti alla storia del Maracanà di Rio de Janeiro, realizzato per i mondiali del 1950. Lo stadio era il più capiente al mondo fino a qualche anno fa e, addirittura, durante la finale Brasile-Uruguay del ’50, pare vi fossero 200mila spettatori al suo interno. I lavori di ristrutturazione per il mondiale 2014 lo hanno ridimensionato a 90mila spettatori per ragioni di sicurezza, ma il fascino resta immutato.

Tornando in Europa, rientrate dal Portogallo e fate una capatina al Da Luz di Lisbona, uno stadio molto bello, inaugurato nel 2003 con 65mila posti a sedere. E’ soprannominato dai tifosi del Benfica, “La cattedrale” e ha ospitato la finale degli Europei del 2004 tra Portogallo e Grecia (con trionfo greco).

In Spagna occorre visitare due colossi del calcio: il Santiago Bernabeu di Madrid,uno stadio a noi caro per averci vinto il mondiale nel 1982 contro la Germania. Lo stadio del Real Madrid, nonostante la sua età, è ultra moderno e può ospitare 85mila spettatori. Da Madrid a Barcellona, il passo è breve. Qui sorge il Camp Nou, lo stadio più capiente di Spagna e d’Europa con i suoi 99.354 posti a sedere. Un amante del calcio non può esimersi dal visitarlo almeno una volta.

Menzione speciale va ad un gioiello europeo: l’ Allianz Arena di Monaco di Baviera. Inaugurato nel 2005 dispone di 69.000 posti e a seconda che giochi il Bayern Monaco o il Monaco 1860 la parete esterna si tinge di rosso o di azzurro.

Potremmo continuare all’infinito, soprattutto in Europa, ma vogliamo citare uno stadio molto bello e storico qualora vi trovaste in Cina: lo Stadio Nazionale di Pechino, super impianto inaugurato nel 2008 con 91.000 posti a sedere. Ha ospitato le Olimpiadi del 2008 e per la sua forma è stato chiamato “nido di rondine”. Buon viaggio allora, e vinca il migliore.

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