L’innovazione bussa alla porta del 2015 portando notizie dalla Silicon Valley per bocca della società di venture capital Andreessen Horowitz. Tale società, che dichiara di investire su «imprenditori che hanno idee rivoluzionarie», annovera fra i vari successi i finanziamenti concessi a Facebook, Groupon, Skype e Twitter. È molto probabile quindi che i trend individuati da questa società siano i tormentoni hi tech di quest’anno.
Virtual reality: la realtà virtuale è agli inizi e questo periodo viene considerato d’esplorazione. Se pensiamo alla realtà aumentata non possiamo che riferirci al visore Microsoft HoloLens che, tramite il video di presentazione, ha mostrato ciò che alcuni di noi non sarebbero stati in grado di immaginare. Le nostre mani e i nostri gesti saranno sufficienti per creare e modificare arredamenti, costruzioni, mezzi di locomozione, oppure per ingrandire, rimpicciolire o chiudere schermi olografici in grado di mostrarci le previsioni del tempo oppure una videochiamata. Se la realtà sarà all’altezza delle aspettative dovremmo essere pronti a esplorare un modo nuovo, materializzatosi olograficamente attorno a noi.
Internet of things: nel breve periodo saremo circondati non solo da ologrammi, ma anche da oggetti “intelligenti” interconnessi fra di loro. La connessione ad internet andrà espandendosi sempre di più fino a coprire ogni luogo e in questo modo i sensori applicati agli oggetti di uso quotidiano ci forniranno le informazioni di cui abbiamo bisogno. Per capire quanto sarà rivoluzionario l’internet of things basta ricordare una recente dichiarazione del presidente di Google Eric Schmidt: «Internet scomparirà. Ci saranno talmente tanti indirizzi IP, dispositivi, sensori, oggetti da indossare, cose con cui interagire che saranno parte integrante e continua della nostra quotidianità».
Trend machine learning + Big Data: chi pensa che solo gli esseri umani e alcuni animali possano crearsi un bagaglio esperienziale dovrà ricredersi. I Big Data sono in grado di processare le informazioni collezionate, elaborare modelli e predire l’ignoto basandosi su eventi già accaduti. Nel gioco degli scacchi lo “smacco” avvenne nel 1996 quando il più grande campione del mondo, Garry Kimovic Kasparov, fu battuto da un computer Ibm. Per il poker abbiamo dovuto attendere il 2015: alcuni ricercatori dell’Università canadese di Alberta hanno creato CFR+, algoritmo che permette a un computer di vincere contro qualunque avversario in un heads-up di Texas Hold’em.
Il software sviluppato in Canada rende il calcolatore un vero e proprio campione grazie alle regole apprese, alle dinamiche registrate e quindi alla capacità di apprendimento delle macchine di cui sopra. Al contrario del software Ibm che sconfisse Kasparov, CFR+ deve essere ancora messo alla prova con i più grandi campioni di questa disciplina.
Bitcoin: l’utilizzo della moneta virtuale cresce in modo inarrestabile dato che le transazioni monetarie sul web sono sempre di più. Che si acquisti un oggetto, una applicazione o item virtuali all’interno di videogiochi, ricorrere al bitcoin diventa comodo e utile e per questo è necessario studiare strategie di sviluppo al riguardo. Ideata nel 2009, la moneta virtuale prende le mosse dalla cryptomoneta e il dibattito attuale riguarda come usarla per i beni di consumo. Per ora le transazioni in bitcoin avvengono per lo più sul web, i vantaggi che offre potrebbero renderlo più comune anche fuori dalla rete.
Crowdfunding: strumento intrinsecamente democratico, il crowdfunding permette a qualsiasi progetto di provare a finanziarsi. Dalle piattaforme dedicate a questo tipo di investimenti di gruppo sono passati miliardi di dollari e in tempi di crisi sembra proprio l’escamotage giusto per chi ha idee creative e geniali, ma si trova a corto di fondi. Il crowdfunding investe progetti personali e globali, andando dalla musica alla salvaguardia del pianeta. Un esempio di questo ultimo caso consiste nell’intuizione di un diciassettenne olandese di Delft che nel 2012 ideò un marchingegno per ripulire gli oceani dai milioni di tonnellate di plastica e in questi anni ha raccolto due milioni di dollari tramite il crowdfunding per attuarlo.
A questi cinque macro-argomenti vanno ad aggiungersene altri undici, consultabili sul sito della società Andreessen Horowitz: Sensorification of the Enterprise, The Full-Stack Sturtup, Containers, Digital Health, Online Marketplaces, Security, Cloud-Client Computing, Online Video, Insurance, DevOps e ‘Failure’. Questi sono trend, scommesse tech che stanno nascendo nel mondo dell’innovazione e di cui si discute molto nella Silicon Valley dato che a breve, con ogni probabilità, cambieranno il mondo e il modo di viverlo.