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Stavolta, nell’arco di ventiquattro ore, la vita di Pietro cambierà completamente. Un grave errore sul lavoro, il sequestro della patente, i sigilli della Finanza nel suo ufficio e l’inaspettata fuga del suo socio. Pietro è veramente nei guai. Nel frattempo sua figlia è scappata da casa. Ora l’eroe di “Caos calmo” si sente braccato, roso dall’ansia e senza più un posto dove stare, costretto a vagare alla ricerca di quella pace improvvisamente perduta, o forse nemmeno mai avuta.
La delicata situazione induce sempre più a condurre Pietro in una lotta tragicomica tra l’onestà e l’illegalità.
Se alla fine di “Caos calmo” il protagonista rispondeva a un celebre verso di Dylan Thomas affermando che “la palla che lanciammo giocando nel parco è tornata giù da un pezzo. Dobbiamo smettere di aspettarla”, evidentemente si sbagliava: la palla era ancora per aria e tornerà giù nel nuovo romanzo “Terre care”.