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Cacciare di casa il coniuge è reato?

Le difficoltà nei rapporti interpersonali sono i primi a confermare i disagi tipici di un una società come la nostra, ipertecnologica e straboccante d’informazione, spesso negativa, e in piena crisi finanziaria, in cui lo stress e lo scarso equilibrio personale tendono a prendere il sopravvento. Ecco che le esigenze di ogni individuo necessitano sfoghi in spazi sempre più differenziati. Molte convivenze diventano sempre più insopportabili. Quando però si tratta di una coppia legata dal vincolo del matrimonio, la soluzione diventa più complicata da gestire. Ad esempio, liberasi di un coniuge senza una separazione legate, cacciandolo letteralmente via di casa, non rientra tra le possibilità prevista dalla legislazione in vigore.In assenza di un effettivo provvedimento giudiziario di assegnazione dell’abitazione, pronunciato in sede di separazione legale, nessun coniuge  può mandare via di casa l’atro.
Una sentenza della Cassazione ha infatti stabilito come un  simile atteggiamento, molto comune tra i le coppie in conflitto, possa configurare il reato di violenza privata ai sensi dell’art. 610 codice penale.

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