In questi giorni nelle sale cinematografiche italiane si sta facendo notare l’irresistibile e curioso blockbuster giapponese “Thermae Romae” di Takeuchi Hideki.
Tratto dal manga della fumettista Yamazaki Mari, “Thermae Romae” narra le gesta di Lucius Modestus (il divo giapponese Abe Hiroshi): un aitante architetto dell’Antica Roma che si ritrova catapultato nel Giappone contemporaneo! Il film, girato a Cinecittà e nei dintorni della Capitale, pullula di comparse italiane e, qui e là, fa ricorso all’uso del Latino e ad arie d’opera (Takeuchi Hideki ama cantare Puccini e Verdi al karaoke!). La sceneggiatura accumula gag su gag, sfruttando con invidiabile creatività l’artificio del viaggio nel tempo, e i miracoli digitali fanno il resto, assieme ai vari set romani e all’accuratezza dell’intera operazione.
Ne sanno qualcosa gli spettatori del Far East Film Festival di Udine, primo domicilio occidentale di “Thermae Romae”e anche del sequel “Thermae Romae II”, che proprio sul palco udinese hanno ammirato il regista di entrambi i film, Takeuchi Hideki, mentre magnificava le virtù di un… bidet portatile! Superfluo sottolineare come il pratico e bizzarro oggettino sia già diventato un must, almeno per gli spettatori del FEFF, ma è altrettanto superfluo sottolineare come il marketing cinematografico d’Oriente non abbia davvero paura di nulla!