Anche stavolta i fratelli Vanzina si abbandonano all’ondata legata ai sentimenti e alla musica, ingredienti ricorrenti in molte delle loro commedie. La nuova pellicola Sapore di te, nelle sale dal 9 gennaio, illustra uno spaccato della società italiana degli anni ’80, un periodo pieno di allegria e di canzoni altrettanto mitiche di quelle degli anni ’60.
«Sapore di mare, realizzato da me e mio fratello Carlo nel 1983, era stato un film grazioso e sincero che ci ha portato molto fortuna», spiega Enrico Vanzina. «A distanza di 30 anni, facendo una riflessione, ci siamo detti che in un momento di forte crisi come l’attuale sarebbe stato interessante riprendere in mano il tema della commedia sentimentale con varie storie d’amore incrociate, usando la leva del sentimento in maniera forte. Non volevamo però tornare a rivisitare per l’ennesima volta gli anni’60 e abbiamo così pensato di iniziare a raccontare una nuova storia lì dove finiva la precedente, ambientandola subito dopo quel fatidico 1983».
I protagonisti di questa storia sono tanti. Ci sono Luca e Chicco (rispettivamente Eugenio Franceschini e Matteo Leoni), due compagni d’università, che si innamorano della stessa ragazza. C’è Anna (Martina Stella), che sta per laurearsi e che incontra Armando (Giorgio Pasotti), uno Steve McQueen di provincia che gli rapisce il cuore.
C’è la famiglia Proietti, con Alberto (Maurizio Mattioli), tifoso romanista, sua moglie Elena (Nancy Brilli) e la figlia diciassettenne Rossella (Katy Saunders), oggetto delle attenzioni di Luca e Chicco.
C’è il Ministro De Marco (Vincenzo Salemme), un simpatico socialista napoletano travolto dalla passione per la sentimentale e ingenua Daniela, una giovane soubrette di Drive In.
Intorno a loro un mosaico di caratteri tipici di quell’epoca: il bagnino Renato, che seduce le giovani straniere, la compagnia della spiaggia dei ragazzi sempre pronti a scherzi goliardici e a scappatelle sentimentali, i genitori di Luca, due borghesi milanesi che rimpiangono gli anni ’60.
«Sapore di te potrebbe essere definito un divertente romanzo sentimentale sull’amicizia, l’amore, il successo e il destino», specifica Carlo Vanzina. «L’ambizione è stata quella di dar vita ad un film comico sui sentimenti in grado di raccontare la società dell’epoca in modo divertente e con quella tipica leggerezza che l’estate porta sempre con sé. Come in Sapore di mare abbiamo incentrato le varie vicende in uno stabilimento balneare in cui i vari personaggi vengono raccontati attraverso vari flash, fra tanta musica d’epoca e varie situazioni tipicamente estive, con riferimenti alla politica, al costume, alle squadre di calcio del momento e così via».
I mitici anni ’80 vengono descritti solitamente come un’epoca superficiale e vuota, ma in fondo in quel periodo non si parlava né di crisi, né di “spread”. «Erano gli anni in cui stava per cominciare l’edonismo della cosiddetta “Milano da bere” – continua il regista – da noi raccontato in vari film: abbiamo messo in campo sogni, sentimenti, speranze, una fiducia nel futuro e nella società e un’allegria diffusa che allora era ancora possibile coltivare e oggi è quasi del tutto scomparsa. Quegli anni sono stati gli ultimi spensierati; i momenti plumbei erano ancora lontani».
Tra gli interpreti del film anche Serena Autieri, nel ruolo di Susy Acampora.